Rassegna Stampa

Termovalorizzatori : Una scelta forse necessaria

Termovalorizzatori : Una scelta forse necessaria

Da un po' di tempo la stampa locale sta registrando in maniera continua episodi legati al problema dello smaltimento dei rifiuti. Sindaci ,amministratori,semplici cittadini manifestano ,ormai da un po' di tempo in diversi comuni della regione Calabria, contro il possibile aumento delle tasse sui rifiuti , la costruzione di nuove discariche, la localizzazione di impianti di termovalorizzazione.

Episodi , non certo esaltanti visti a Napoli e in provincia il mese scorso, dell'incendio dei cassonetti e dei sacchetti delle immondizie , hanno riproposto ancora una volta in maniera drammatica il problema , non certo nuovo ai napoletani ,del trattamento dei rifiuti .

Napoli ha vissuto momenti veramente difficili, con le squadre dei pompieri impegnati in lungo e in largo nei quartieri della città per spegnere i numerosi incendi che cittadini esasperati , forse non ponderando bene i danni che sarebbero derivati ,avevano appiccato ai cassonetti e ai cumuli di sacchetti posti ad ogni angolo di strada .

Si era arrivati a una situazione così poco gestibile forse per gli errori di una pianificazione non correttamente monitorata nel tempo oppure per un insieme di coincidenze negative che vale la pena ricordare per meglio comprendere lo scenario che fa da sfondo all'emergenza rifiuti .

Sindaci che si opponevano alla attivazione sul loro territorio di termovalorizzatori ; cittadini esasperati che bloccavano i camion che trasportavano le balle di combustibile CDR per gli inceneritori ; governatori che chiedevano ad altri governatori di accettare il materiale combustibile prodotto nelle propria regione che però non poteva essere valorizzato energeticamente ; prefetti impegnati a convincere i recalcitranti sindaci ad accettare le disposizioni del governo.

Uno scenario veramente contorto e poco comprensibile .

Proviamo allora a fare un po' di ordine nel grande contenitore delle problematiche dei rifiuti , iniziando proprio da questi ultimi che ne costituiscono la base.

Nell'ultimo ventennio abbiamo incrementato in maniera eccessiva i nostri rifiuti , quasi raddoppiandoli, sostenuti in questo da una politica commerciale dell'usa e getta che ha inondato le nostre case di buste ,di contenitori,di nuovi sistemi di packaging fatti di carta ,di plastica o di altro materiale innovativo che hanno rappresentato una svolta significativa nel contenimento e conservazione dei prodotti , ma che restano molto pericolosi per la nostra incapacità a disfarcene in maniera semplice senza creare danni irreparabili all'ambiente.

Da questo discende che la prima operazione che un consumatore responsabile dovrebbe fare è :produrre meno rifiuti in generale ; privilegiare i contenitori che possono essere facilmente riciclati, o che hanno un ciclo di biodegradabilità corto ; evitare di rilasciare nell'ambiente senza particolare accorgimenti , materiali contaminanti che necessitano centinaia di anni per essere poi neutralizzati spontaneamente dagli agenti naturali .

Però ,anche se facessimo i virtuosi ,seguendo alla lettera le prescrizioni di sopra, faremmo sicuramente cosa meritoria, ma non risolutiva per il problema dello smaltimento, in quanto la percentuale di rifiuti completamente riciclabile rappresenta solo una parte del totale .

Una efficace raccolta differenziata di vetro, carta , Pet, lattine ed altro ,estesa e diffusa a tutto il territorio ,porterà sicuramente vantaggi economici a noi tutti ,all'ambiente in particolare e alle industrie di riciclaggio, che potranno aumentare i propri profitti e quindi contribuire a creare nuovi posti di lavoro in nuove nicchie di mercato ancora non completamente esplorate.

Inoltre c'è da dire che ogni azienda è un sistema aperto, che trasforma ,attraverso i suoi processi ,sostanze in ingresso in prodotti utili per il mercato più una quantità più o meno significativa di scorie da eliminare.

Sarebbe interessante e utile fare una analisi a tappeto sui prodotti di scarto dei processi industriali per fare una banca dati, accessibile a tutti, e verificare come sostanze ritenute rifiuti per un processo , possono diventare sostanze di ingresso per un altro processo industriale , ottenendo in questo modo due risultati positivi : risparmi sull'acquisto dei materiali da trasformare e minor inquinamento dell'ambiente con costi decisamente inferiori a carico dello Stato per il trattamento di questi rifiuti speciali.

Accanto alla raccolta differenziata dei rifiuti c'è però la gestione di quelli non differenziabili. Fino a poco tempo fa la soluzione di questo problema erano le discariche , che per la verità accettavano, e accettano ancora oggi, anche i rifiuti che possono essere riciclati. Dobbiamo ringraziare moltissimo i movimenti ecologisti che , specialmente in questi ultimi tempi,fra tante difficoltà hanno accresciuto la sensibilità dei cittadini sulle tematiche del riciclaggio.

Sono fra quelli che crede che problemi così complessi debbano avere un approccio sistemico e non parziale. E' illusorio pensare che immediatamente le discariche vengano abolite o che i termovalorizzatori siano la panacea per risolvere tutti i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti.

La soluzione per un sistema così complesso va ricercata in un mix di recupero materiale , recupero energetico , e deposito materiali amorfi in discarica.

Il recupero dei materiali si effettua attraverso la raccolta differenziata che secondo alcune direttive europee e risultanze dal campo potrebbe arrivare al 35 % ; il recupero energetico si attua nei termovalorizzatori ,che sono l'ultimo stadio di un processo che parte dai rifiuti organici indifferenziati , li seleziona , li compone in balle CDR ( combustibile da rifiuti ) e li trasferisce all'inceneritore per la produzione di energia elettrica . La percentuale di recupero energetico potrebbe attestarsi sul 25-30 % . La restante parte dei rifiuti, insieme alle scorie prodotte dalla combustione, prende la via della discarica . Rispetto alla situazione attuale , che però non è omogenea in tutta Italia , e che conta il 70 % dei rifiuti in discarica , l'utilizzo combinato di riciclaggio-termovalorizzatori , porta a ridurre notevolmente la quantità di rifiuti che vanno in discarica, e quindi il numero e la grandezza delle discariche stesse.

Un discorso a parte va fatto per l'impatto ambientale dei termovalorizzatori, che essendo assimilabili a centrali elettriche hanno però alcune caratteristiche peculiari che li differenziano notevolmente : il potere calorifico del combustibile è certamente più basso dei combustibili tradizionali e molto deve ancora essere fatto per aumentare la resa energetica delle balle ; le particelle che vengono emesse in atmosfera dai camini dei termovalorizzatori possono variare moltissimo con la tipologia dei CDR . Occorre quindi monitorare costantemente le emissioni nell'atmosfera per verificare che gli agenti inquinanti siano al di sotto dei limiti fissati dalla legge.

Se sapremo affrontare il problema del trattamento dei rifiuti in maniera convinta , divenendo attori di questo processo e non subendolo, se sapremo indirizzare le scelte degli amministratori verso soluzioni realistiche e rispettose dell'ambiente , senza lasciarci prendere da spinte emotive , se sapremo infine spingere per avere il meglio dalla tecnologia , faremo sicuramente una cosa buona per noi e per le generazioni future.

Ing.Amedeo Picardi

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